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Associazione culturale Neoborbonica
L'orgoglio di essere meridionali

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IL CAFFE' DEL PRESIDENTE CIAMPI PDF Stampa E-mail

Questa mattina il rappresentante del Popolo italiano nella sua massima espressione, il Signor Presidente della Repubblica Carlo Azelio Ciampi, in un discorso ai cittadini piemontesi, durante una sua visita da quelle parti, ha ricordato come sia stata importante l?Unit? d?Italia,?come il nostro paese fosse deriso e sbeffeggiato perch? spezzettato in tanti statarelli( invece adesso?basta leggere uno dei tanti articoli che ci hanno dedicato Financial Times ed The Economist) ?e di come debbano essere tenuti in grande considerazione le figure eroiche del nostro risorgimento.

Non un cenno ad una riconciliazione nazionale, non un cenno a quei caduti che diedero la vita?per difendere un ideale, la loro nazione, la loro identit?, la loro fede.

Sono passati 145 anni e qui ancora siamo all?esaltazione di? personaggi falsi eroi, dei massacri, di deportazioni, di disastri economici.

Potrei capire l'importanza dell?Unit? del paese, ma almeno una riflessione su quanto sia costata, sia in termini di vite umane che in termini economici.Un accenno agli errori commessi , alle ingiustizie, alle tante menzogne raccontate, l'intenzione di voler?superare tutto ci? con un atto di riconciliazione nazionale, la proposta di un grande monumento ai caduti della Resistenza Duosiciliana.

Niente di tutto ci?.

Per? come atto di riconciliazione il Signor Presidente ogni tanto viene a Napoli...... s? solo a prendersi il caff?.

Gaude Lilium Fortitudo Principum Andevaghensium

Don Paolo

TEMPI MATURI? PDF Stampa E-mail

Cari Amici,

Condivido l?analisi sui risultati? di anni di lotta culturale ed ? per questo che mi sono pi? volte permesso di sottolineare che era necessario creare o risvegliare che dir si voglia quella coscienza di identit?, di popolo, di nazione che ha come riferimento quello che fu il Regno delle Due Sicilie.

Non avendo alle spalle questo presupposto,il movimento politico forse ha ancora meno chances di successo.Per un motivo soltanto e cio? che la gente ancora non riesce ad identificarsi nei nostri simboli, a meno che non si entri in una cerchia ristretta di addetti ai lavori.

Io sono dell?opinione che bisognerebbe lavorare ancora un po? per creare un terreno fertile sul quale gettare il seme. Non vorrei che la troppa fretta ci facesse bruciare prima ancora di nascere.

?Altri movimenti che fanno capo agli ambienti vicini ai monarchici? Savoia stanno mettendo in piedi un apparato di partito,tanto che hanno annunciato la candidatura ufficiale alle comunali di Roma e non solo.

Non conosco bene la loro realt? ma credo che in altre occasioni abbiano raccolto poche manciate di voti,mi sembra a Genova.?

So benissimo che non ? un paragone omogeneo, ma ci d? un?idea di quello che potrebbe essere il risultato di un?operazione del genere.

In teoria dovrebbero essere milioni di cittadini pronti a votare per il loro riscatto, ma se non spieghiamo bene quello che hanno rappresentato i Borbone e le Due Sicilie, con quello che la maggior parte della gente conosce della Storia, penseranno che siamo dei bigotti oscurantisti.?

Il discorso della destra e della sinistra riguardava l?associazione culturale.

Se vediamo la questione da un punto di vista politico, io credo che al solo sentire o leggere quel ?..borbonico, una parte politica del paese legata ai neogiacobini, alla rivoluzione francese e ai principi della libert? contro la tirannide, ai principi populistici, no-global,disobbedienti e compagnia bella, ci vomiter? addosso tutto il suo livore, la sua demagogia, il suo odio. Quindi ritengo che per naturale? predisposizione non possa essere un partito di sinistra.

Ma attenzione anche a quello che ci potrebbero vomitare addosso le forze moderate conservatrici legate per tradizione, convenienza ecc. ai movimenti monarchici savoiardi?

Quindi la collocazione non sar? nemmeno tanto facile anche se il pendolo, secondo me, non potr? che oscillare tra le forze pi? moderate e liberali, con un? programma legato non ad un colore politico, ma ad effettive esigenze di una comunit? particolare.

Vi lascio con il quesito aperto.....e che ognuno dica la sua!

Gaude Lilium Fortitudo Principum Andevaghensium

Don Paolo

Garganismi... PDF Stampa E-mail

Non resiste! E? pi? forte della sua stessa volont??.

Ogni mattina, seguendo i precetti appresi sin da quando era bimbetto, Egli deve compiere un garganismo, rituale atto d?igiene culturale per prevenire carie neoborboniche.

Abbiamo piena consapevolezza che in certi ambienti, si nutre viva preoccupazione per la possibilit? di una prossima insorgenza; comprendiamo quale impegno occorra per impedire il ritorno sul trono di Napoli di un Re Borbone ...e quindi, per amor dell?italica nazione, sopportiamo ?l?inquietante personaggio che anche oggi, ha voluto consegnare alla posterit?, il suo garganismo da quotidiano.

Al ricordo di don Antonio Genovesi, tracciato sommariamente da un lettore, ecco corrispondere, anzi emergere, dalla leggendaria memoria del giornalaio, un aulico pensiero.

Certi del taumaturgico effetto che produrr?, trascrivo a beneficio dei lettori, il garganismo di giornata? ? Di Genovesi mi colp? una frase, a proposito del Sud. La cito a memoria: - Se tutto il sangue va alla testa il corpo muore ? Voleva dire che non tutte le risorse andavano concentrate su Napoli. Eravamo al tempo dei Borbone.? ?(da il Mattino 27.X.2005 ? Ditelo al Mattino)

Illuminante non ? vero? Avete goduto dell?orifizio retorico? Vi sentite meglio? Scomparsa ogni pulsione revisionista? Provate maggior felicit? nel vivere in questo paese? ?Bene! Sorridete! ?presto il grigiore delle nostre esistenze sar? allietato dalla gaia e reverente oralit? del prossimo garganismo?..

Giovanni60

Chiarisco meglio PDF Stampa E-mail

In questi anni di "lotta" quante statue e quante piazze siamo riusciti a riportare alla nostra patria? Nessuno.

Quante lapidi ai nostri eroici combattenti abbiamo fatte o ottenute? Nessuna.

Quante volte in Parlamento qualcuno?ha parlato dei nostri programmi per migliorare il sud? Nessuno.

Allora bisogna convenire che uno tra noi che riesca ad andare in Parlamento, con qualunque incarico, valga almeno cento di noi che restano fuori a parlare ed a discutere sulle nostre ragioni.

Mi piacerebbe sapere, come in un voto, quanti sono daccordo. Chiedo troppo?

Sempre vostro aff.mo

Giuseppe? de Gennaro

(soldato semplice in trincea lombarda)

Pronti o non pronti... PDF Stampa E-mail

Credo che pronti o non pronti dovremmo provarci con tutti i mezzi. Andare avanti con i nostro n? a destra n? a sinistra, non sia attuabile. E' un bellissimo motto di cultura ma non di politica. (Non per questo ameremo di meno Angelo Manna).

Dobbiamo scendere nella fogna politica e sporcarci le mani. Se non costruiamo un nostro partito con tutte le sue belle carte in regola, allora dobbiamo appoggiarci a qualcuno che ha bisogno dei nostri voti. Si. Mi direte che questo ? vendersi, si scateneranno diatribe tra i "duri e puri" ed i "possibili" ma quale altra probabilit? abbiamo?

Se non creiamo, ALLA SVELTA, un nostro partito, se non ci alleiamo, ALLA SVELTA ad un altro, (scegliete pure per me ? lo stesso) allora non parliamo pi?, per favore di riscatto sociale e politico del sud. Sotterriamo definitivamente l'argomento e lasciamo che siano altri a farlo, semprech? non amino trastullarsi diversamente. Dovunque sono andato ho sentito lamentete - senza denare nun se cantano messe!

Io rispondo che unendoci tutti,le messe si cantano, eccome! Ma questo ? un altro argomento pi? che ostico.

Il cantare le messe e sperare di restare da soli, non ? mai successo.

Giuseppe? de Gennaro

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